martedì 16 luglio 2013

LIFE WITHOUT TELEVISION


“Hai visto ieri sera quel programma che parlava di…”
“Non l'ho visto, non ho la TV”
A questa riposta vedo nelle facce dei miei interlocutori un misto di incredulità e compassione, mi guardano come se appartenessi ad un club di eccentrici snob.
Chiarisco che vivo senza TV per scelta, non è una questione ideologica, semplicemente quando il vecchio apparecchio a tubo catodico ha smesso di funzionare è stato quasi naturale non rimpiazzarlo.
"Ma come fai ad essere aggiornato su ciò che succede nel mondo?" è la giusta replica.
C'è internet, ci sono i giornali e c'è la radio che volendo non fanno mancare notizie e approfondimenti. La mia risposta non convince.
Spesso penso alla collocazione che l'elettrodomestico ha nelle case e mi accorgo che gli viene riservato il posto d’onore a tavola o nel salotto, è eletto a commensale autoritario che non accetta repliche inducendo i presenti a credere che la realtà sia quella trasmessa.
Così un acquazzone diventa una tempesta, un evento criminale fa credere che tutta quella parte del mondo sia pericolosa, un politico corrotto convince che tutta la politica sia sporca. Se proviamo ad uscire di casa a volte costatiamo che un temporale è solo acqua e vento, che alcuni paesi lontani  sono più sicuri del nostro e che esistono amministratori onesti e servizievoli.
Siamo spaventati da cose che non ci riguardano e stiamo perdendo la capacità di pensare alla realtà come qualcosa di complesso e soggettivo.
La telecamera che inquadra ci offre una prospettiva ridotta della scena, il mondo non è miniaturizzabile in pochi centimetri di schermo, le persone non sono condensabili in poche sintetiche battute strappate dal giornalista e la vita non sempre è una fiction o un gioco a premi.
Prova a fare un esperimento rivoluzionario, non spegnere la TV ma a portala in soffitta per un po’ di tempo e forse ti accorgerai che è bello parlare con chi ti sta di fronte,  leggere, uscire di casa e farsi una passeggiata o fare tutte quelle cose che a volte non facciamo con la scusa di avere poco tempo.
Se il test non funziona puoi sempre ricollocarla al suo posto infilare la spina nella presa e  riprendere le trasmissioni.
A volte mi manca lo confesso, ma il pensiero passa veloce non appena mi accorgo di quanto quel muro vuoto sia una forma di pienezza e felicità.
Smetti di guardare la vita degli altri ma vivi la tua da protagonista e scoprirai che può essere più bella e sorprendente di quella che trasmettono.
Antonio Zanaboni
CoachInCammino

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