martedì 20 settembre 2011

Recensione: Nella testa di Steve Jobs di Kahney Leander

Dagli anni Settanta a oggi Steve Jobs ha rivoluzionato l'informatica, il cinema d'animazione e la musica digitale con creazioni che non sono solo campioni di vendite, ma veri e propri oggetti di culto. Non c'è quindi da stupirsi se molti lo venerano come un dio. Oltre che per le geniali intuizioni, Jobs è famoso per la personalità a dir poco difficile: grandissimo egocentrico, fanatico del controllo, autentico sociopatico, di lui si è detto questo e altro. Ma chi è il vero Steve Jobs? Qual è il segreto del suo successo? Questo libro lo spiega addentrandosi nella mente del "papà" del business più clamoroso dei nostri tempi. Jobs è uno spirito elitario ma i suoi prodotti sono "a prova di stupido". È pessimo nel gestire i rapporti umani, eppure riesce a circondarsi dei migliori collaboratori di caratura internazionale. Si professa buddista e antimaterialista ma sforna oggetti di massa dalle fabbriche asiatiche e li promuove grazie a un'impareggiabile padronanza dello strumento di comunicazione più "grossolano", la pubblicità. Da questa lunga serie di contraddizioni Jobs ha tratto una filosofia di business che ha portato la sua azienda a conquistare impensabili traguardi in nuovi mercati, attraverso una reale pratica dell'innovazione. Dalla nascita del primo Mac a quella dell'I-Phone, l'autore ripercorre le tappe della vita professionale e privata di Steve Jobs, in una biografia che è anche fonte di spunti per creare il proprio stile di management vincente.

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