Nel koan, di solito, il maestro e il discepolo sono insieme. Immagino il maestro completamente rilassato e sereno, e il discepolo teso e nervoso. Se il guru è nervoso e si trattiene, vuoi dire che non è un vero maestro. È un discepolo. Al contrario, se si gratta le natiche è un maestro. Joshu ha precisato questa idea in una meravigliosa frase: «Quando l'uomo comune conosce, si trasforma in un saggio e quando il saggio conosce, si trasforma in un uomo comune».
Un aneddoto storico sulla vita di Joshu racconta il modo in cui questo maestro viveva il suo insegnamento nella vita di ogni giorno.
Una persona venne a fargli visita per la prima volta. Il visitatore vide, in fondo al giardino, un bellissimo anziano assorto in profonda meditazione. Chiese al giardiniere, che era lì accanto, se quell'anziano fosse Joshu. E il giardiniere gli rispose: «No, assolutamente, Joshu sono io. Quello è il mio discepolo migliore».
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