sabato 15 gennaio 2011

PERFORMANCE E FELICITÀ, TRE IDEE DI JAN ARDUI *

 









FORTUNA = PREPARAZIONE + OPPORTUNITA'
La performance e la felicità hanno molto a che fare con la fortuna: le persone felici attirano la fortuna, le persone che sono performanti e felici hanno successo in qualunque campo; in ultimo, le persone che sono performanti e felici sono eccellenti.
Ciò che ho scoperto è che la fortuna è l'incontro tra preparazione e opportunità .
(…) possiamo renderci conto che, se vogliamo ottenere qualcosa, possiamo spingere e fare pressioni finché vogliamo, ma il momento in cui le cose accadranno veramente, non dipende solo dal fatto che spingiamo, ma piuttosto dal fatto che sia arrivato il tempo giusto. La fortuna è quindi l'incontro tra preparazione e opportunità.
Un altro aspetto che è chiaramente presente nelle persone performanti e felici è che hanno una capacità di attenzione molto spiccata e questa attenzione serve loro per notare e cogliere le opportunità. È quindi importante saper spiraleggiare ed essere attenti all'arrivo del momento giusto, e contestualmente essere pronti a cogliere l'opportunità.

SUCCESSO = GRATITUDINE + GENEROSITA'
Da uno studio che è stato fatto negli USA sulle persone di successo nasce un'altra riflessione. Il risultato dello studio è veramente interessante e allo stesso tempo sorprendente. Le persone di successo hanno prevalentemente due qualità molto forti: la prima è che provano e dimostrano molta gratitudine e la seconda è che agiscono molto la generosità.
Quando ho letto i risultati di questo studio per la prima volta sono rimasto molto sorpreso, ma poi riflettendoci mi sono reso conto di quanto ciò abbia veramente senso. Le persone che provano gratitudine hanno l'abilità di dare valore alle cose e le persone grate hanno anche la tendenza ad utilizzare tutte le risorse disponibili che li circondano, e a dare molto valore a ciò che avviene e a ciò che è presente nel loro contesto. Se ci riflettiamo, questo aspetto è strettamente in relazione con il successo.
Se vogliamo utilizzare le risorse intorno a noi, dovremmo iniziare dal provare e dimostrare un senso di gratitudine, e poi passare alla generosità. E cos'è la generosità? Beh, è quella sensazione che ci fa venire voglia di condividere ogni cosa, e non di tenercela per noi. Il tenere le cose per noi, o trattenere le informazioni, ha a che fare con la paura di non avere abbastanza. Quindi chi è generoso parte dal presupposto di avere abbastanza; questo è un elemento chiave in relazione al successo e anche alla felicità.
(…)Probabilmente tutti noi abbiamo avuto esperienze all'interno di alcune aziende, o altri contesti in cui avevamo delle sensazioni ambigue, in cui ci siamo chiesti se ci trovavamo al posto giusto, o se veramente il contesto rappresentasse un'espressione di noi. Se abbiamo avuto qualche dubbio del genere, questo avrà a sua volta avuto un impatto sulla nostra performance e di conseguenza, ciò avrà un impatto sulla nostra felicità, perché ci sarà stata una parte di noi che non poteva essere pienamente presente e quindi felice. E qualunque libro sulla felicità o sulle performance di alto livello riporterà questo aspetto: le persone felici e con performance di alto livello, si “perdono” letteralmente in quello che fanno e nel contesto in cui si trovano, ne sono
completamente assorbiti.

ECCELLENZA = DISCIPLINA + LIBERTA'
Osservando le persone eccellenti, peraltro molto affascinanti da osservare, ho sviluppato una nuova consapevolezza. Se guardate qualcuno che è eccellente in ciò che fa, qualunque cosa sia, noterete che ci sono due qualità in relazione all'eccellenza: la prima è che chi è eccellente è disciplinato, ed è una persona che è in grado di focalizzarsi e che non ha paura di ripetere centomila volte la stessa cosa, che è dedicata e che prova una forte spinta a perseguire i suoi obiettivi, e che è pronta a fare qualunque cosa per realizzare quello che vuole. Ma se c'è solo disciplina, probabilmente ci troviamo di fronte ad un ottimo soldato, che può essere anch'egli eccellente naturalmente, ma saremo di fronte a una persona alquanto rigida, quasi come una macchina. A bilanciare questa situazione, si rende quindi necessaria una contro-qualità e per me la contro-qualità è un forte senso di libertà. Quindi altri due ingredienti fondamentali per l'eccellenza sono la disciplina e la libertà.
(…) Io penso che le persone che sono performanti e felici dimostrano un grande impegno e hanno anche una mentalità che permette loro di prendersi le libertà che vogliono, e il fatto che questi due aspetti possano convivere combinandosi, senza che uno eroda l'altro, penso che sia veramente un elemento essenziale dell'eccellenza e anche di performance e felicità.

Per concludere vorrei condividere un ultimo aspetto che hanno in comune le persone che ho sinora citato, al di là della loro eccellenza, del loro successo e della loro fortuna: queste persone sono in grado di usare la propria eccellenza ma anche le proprie debolezze e per me questa capacità è strettamente connessa al nostro tema di performance e felicità.
Se sono una persona che riesce a usare quello che non sa o non conosce e sa usare le proprie debolezze insieme alla propria eccellenza, che risultato posso ottenere? È molto probabile che il risultato è che sono completamente preso e assorbito in quello che faccio, e quindi presente al 100% nel contesto e in ciò che si fa.
Abbiamo un bel esempio di performance e felicità se osserviamo i bambini quando giocano: sono al 100% nel contesto e diventano quello che fanno in maniera eccellente.

Un altro elemento fondamentale è avere un buon equilibrio tra ricevere e dare e questa è la differenza per me tra vera felicità e l'essere concentrati prevalentemente o sul dare o sul ricevere. Ad esempio, l'intrattenimento si basa sul ricevere: quando siamo seduti davanti alla televisione, ci intratteniamo, ricevendo una serie di input; in realtà stiamo di fronte al televisore come se fossimo vuoti, e dobbiamo quindi essere riempiti da tutto ciò che la TV ci manda! Se facciamo zapping tutta la sera, quando ci alziamo e andiamo a dormire, difficilmente proviamo una sensazione di vera felicità e performance e questo è per me un esempio di mancanza di equilibrio tra ricevere e dare, dove l'ago della bilancia è troppo spostato sul ricevere. Se pensiamo alla libertà di scelta, ci rendiamo conto che in essa coesistono la libertà e il controllo. Se vogliamo essere performanti e felici necessitiamo del senso del controllo, altrimenti rischiamo di ricevere solamente. Se al contrario siamo sbilanciati verso il controllo, cioè siamo molto controllati, saremo concentrati solo nel dare, senza permetterci di ricevere nulla. Quindi la sfida generativa che propongo trova senso nell'equilibrio tra come posso utilizzare e dare ciò che ho ricevuto, sapendo che non è completamente sufficiente, perché, nonostante abbia già ricevuto così tanto, c'è ancora qualcosa che posso aggiungere.

*JAN ARDUI Psicoterapeuta della Gestalt e trainer internazionale PNL. Jan insegna PNL in Belgio, Francia,   Italia, Marocco e Russia.

2 commenti:

  1. La prima equazione e' intuitiva, la terza meno, interessante "rivelazione" la terza... Applicabile certamente al mondo del lavoro e dello sport, sembra pero' in contrasto con il concetto di "successo" nel mondo dello spettacolo...

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  2. L'interessante rivelazione e' la seconda...

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