mercoledì 12 gennaio 2011

Recensione: CODICE DELL'ANIMA di James Hillman

Esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie - anche se talvolta simili passaggi possono sembrare casuali o irragionevoli?


Un daimon guida la nostra vita e le nostre scelte. Se noi lo contrastiamo o lo ignoriamo ci ricorda la sua presenza con sintomi o malattie.
Non è una questione di Natura o di Cultura, di patrimonio genetico o di influssi ambientali, di infanzia e genitori inadeguati: il dipanarsi delle nostre esistenze è guidato da qualcos'altro che la psicologia scientifica non riesce a focalizzare, perché non si tratta di entità visibili e misurabili.
La bellezza, la fantasia e l'immaginazione hanno abbandonato la psicologia moderna e le nostre vite. Le categorie, in cui ogni giorno cercano di ingabbiarci, non rendono conto della complessità e unicità di ogni persona.
Hillman in questo libro, che costituisce un po' una summa del suo pensiero, ci parla, utilizzando anche le biografie di persone famose e facendo ricorso come al solito alla migliore tradizione del pensiero filosofico, di intuizione, di carattere, di vocazione, di destino, di pensiero mitico, di necessità e di provvidenza, concetti cui oggi mai si accenna durante le sedute di psicoterapia.
Un altro bel libro su cui riflettere, questo dello psicanalista americano, per combattere il conformismo di una cultura psicologica troppo razionalista e meccanicistica che può rivelarsi patogena in sommo grado.
Un libro avvincente e chiaro che apre la nostra esistenza a nuove prospettive.

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