10 Maggio La sveglia l'ho puntata per tempo, ma tanto di dormire non se ne parla. Alle 2 di questa ultima possibilità di condizioni meteo utilizzabili, apro la zip della tenda. Sono al campo due intermedio, a 7100m. Vento. Freddo, tanto. Con alcuni altri alpinisti iniziamo a salire il canale di neve e roccia che in tre ore ci porterà a Campo 3. Dove se il vento non strappasse le tende avremmo dovuto dormire anche noi. Un pegno in più, da aggiungere al dislivello della salita di questo ultimo giorno, per poter tentare. A C3 ci investe la luce, quando ancora in valle è notte, che sempre tutto semplifica e motiva; iniziamo la risalita della cresta che, per roccette, scivoli di neve e ghiaccio conduce, un bel po' più in là, verso la vetta Centrale. Ogni passo è il risultato di un ragionamento, di motivazioni, di volti.. Con i suoi tempi. E' una giornata lunga quella che sto vivendo, ma, dopo tante giornate in cui non si sapeva nulla, se non che dovessero passare, ho la possibilità di viverla.. Sguardi tutt'attorno, emozioni, l'esserci, l'averlo voluto, sono la ricompensa di una fatica importante. Sono veloce ed in una decina di ore sono sulla Centrale :) Fretta di qualche scatto, emozioni poche, non è ora che si vive la pienezza.. Fretta di scendere, perchè è tutta da rifare! Un primo sbuffo di nuvole. Paura? Nel frattempo le nuvole chiudono la montagna ed in poco cominciano folate di vento più forte e neve dal basso, e poi la bufera. Tra corde fisse ed adrenalina il problema non è trovare la via, ma quanto cazzo di freddo fa! Durante la discesa incontro alpinisti e mi chiedo chi glielo fa fare. A loro, per la vetta, ancora due-tre ore, per poi discendere.. Io tornerei indietro! Non credo di avere pensato a molto al di fuori della contingenza, ma a tratti ho anche guardato dall'esterno la situazione. Non paura, ma certo consapevolezza. Un passo via via, su gambe instabili, su neve instabile, gestendomi in modo instabile tra le difficoltà, perdo quota. Con il buio ancora lontano qualche ora sono finalmente di nuovo al campo, in tenda, sfinito, apatico. Voglia di dormire, per pensare, poi.. 11 Maggio Da allora un altro giorno di discesa, altre nove ore di discesa. Sono ora al ABC, nelle comodità :), con un bel po' di cose vissute in più. So di essere molto più fragile di quel che pensavo, e questo è un bel po' di esperienza in più. Sono felice, come il bambino che vive in me. Sono felice, perchè Tibet Project non è stata solo una follia mia, ma un progetto di sport e solidarietà che ha coinvolto tanti, partito dalla mia testa bucata, si, e dove ci ho messo la faccia, ma che è stato condiviso. Nulla mi sembra valga di più.
Fabrizio Silvetti Shisha Pangma | Cima Centrale | 8013m
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