Albert Einstein 1879 - 1955 |
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
Antonio condivido il post ma temo non sia per tutti. Intendo dire che la crisi colpisce duro soprattutto i più deboli, le donne, gli operai, le persone a basso tasso di scolarizzazione, persone che per un verso detestano i loro lavori, faticosi, brutali, alienanti, sottopagati ma per un altro verso ne hanno tremendamente bisogno perchè è grazie a qull'inferno che possono sopravvivere. Non credo sia facile. Difficile, in una cultura come la nostra, far passare il filo rosso che guida un bel libro come "La fortuna non esiste" che racconta proprio di questo: dell'opportunità vista dietro la crisi. Questi sono tempi spaventosi che stanno creando ulteriori e profonde disuguaglianze; e non ve n'era affatto bisogno. Una, dieci, cento, mille rivolte individuali seppelliranno, forse, il sistema. Carlo.
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