Questa è la sua lista:
G. Miller - Un Cantico per Leibovitz (se dev’essere fantascienza che sia così)
T. Capote - Si Sentono le Muse (poesia e pettegolezzo)
F. de Roberto - I Viceré (dinastia sull’aia)
M. Bellonci - Lucrezia Borgia ( nessuno mai ha descritto a questo modo l’essenza dell’oro)
F. Sanvitale - Il Figlio dell’Impero (non sono un’aquila, per fortuna)
C. Potok - Danny l’Eletto (adolescenza con padre padrone)
Le Carrè - La Talpa (calma piatta al di sopra del temporale)
M. Proust - La Ricerca del Tempo Perduto (puro umorismo nelle descrizioni, pura noia nella trama)
Roddy Doles - The Commitments (voglio essere un rocker per sempre)
A. Camilleri - Il Birraio di Preston (il magnifico scherzo, frutto dell’errore)
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