lunedì 15 febbraio 2016
mercoledì 10 febbraio 2016
Un Grande Tesoro
C’è qualcosa che può essere trovato in un solo luogo. È un grande tesoro, che può essere chiamato piena realizzazione dell’esistenza.
Il luogo dove può essere trovato quel tesoro è il luogo nel quale ci troviamo.
tratto da "La via libera" di M.Y.Marassi e G.Iorio
giovedì 7 gennaio 2016
CONSAPEVOLEZZA di Arik Strulovitz
I quattro
livelli della consapevolezza
1. non sapere di non sapere
Non essere alla conoscenza di un fatto accaduto da qualche parte
del mondo (non si conosce il fatto e non si sa che è accaduto).
2. sapere di non sapere
Sapere che è accaduto un fatto da qualche parte, ma non conoscere
i dettagli sulle circostanze, i motivi, le cause ecc..
3. sapere di sapere
E' accaduto un fatto e lo sappiamo, conosciamo anche le circostanze,
i motivi, le cause ecc..
4. non sapere di sapere
Non essere consapevole di conoscere il fatto, le circostanze, i
motivi, le cause ecc. Ci comportiamo correttamente perché sappiamo come e
perché, ma non siamo consapevoli di sapere.martedì 1 dicembre 2015
Gara di canottaggio
Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini. Nonostante ogni squadra si fosse allenata duramente per arrivare al giorno della gara al meglio della forma, i giapponesi riportarono una vittoria schiacchiante, con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che avrebbero dovuto vincere la gara dell'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto, dopo analisi attente ed approfondite, scoprì che i giapponesi avevano sette uomini ai remi ed uno al comando, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c'erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori ed una persona ai remi. Inoltre si introdussero una serie di incentivi per motivare il rematore: era necessario ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità.
L'anno successivo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana é impegnata a progettare una nuova canoa.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il top management decise che avrebbero dovuto vincere la gara dell'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto, dopo analisi attente ed approfondite, scoprì che i giapponesi avevano sette uomini ai remi ed uno al comando, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c'erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori ed una persona ai remi. Inoltre si introdussero una serie di incentivi per motivare il rematore: era necessario ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità.
L'anno successivo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana é impegnata a progettare una nuova canoa.
giovedì 19 novembre 2015
Leadership
Leadership è la capacità di infondere energia nutrendo ambizioni eroiche.
Leader per vocazione
venerdì 30 ottobre 2015
Restano tre cose di Fernando Pessoa
Di tutto restano tre cose:
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.
domenica 27 settembre 2015
lunedì 14 settembre 2015
lunedì 31 agosto 2015
Le 7 regole di Google per le riunioni
Meeting noiosi vissuti come perdite di tempo? Discussioni inconcludenti che non arrivano mai a prendere decisioni? Le riunioni in casa Google seguono il metodo “note-and-vote” (annota e vota) che consente di tagliare la parte noiosa e tirare fuori il meglio dalle diverse prospettive.
Ecco le 7 regole d'oro:
1. Annota
5-10 minuti per scrivere più idee possibili su un foglio di carta. Individualmente e in silenzio. La lista non viene condivisa col gruppo.
2. Correggi
2 minuti per riguardare la propria lista e sceglie una o due idee, le migliori.
3. Condividi
Esporre in plenaria le idee scritte. Senza convincere gli altri, solamente raccontando cosa è stato scritto e pensato. Una persona annota le idee di tutti su una lavagna.
4. Vota
5 minuti per scegliere l'idea preferita tra quelle sulla lavagna, scrivendo il voto in silenzio su un foglio di carta.
5. Condividi di nuovo
Esprimere il proprio voto scrivendolo sulla lavagna accanto all'idea scelta. È possibile discutere a riguardo, ma non cambiare la propria scelta.
6. Decidi
La decisione finale non spetta al gruppo, tutti i pareri sono stati ascoltati, le opinioni di tutti hanno avuto voce ma la riunione può concludersi rispettando o meno i voti.
7. Gioire.
Ci sono voluti solo 15 minuti. La strategia non è perfetta ma veloce, divertente ed efficace.
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